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Modello 231 per micro e piccole imprese per la prevenzione di corruzione e reati societari: pubblicata la prassi di riferimento UNI 138:2023.
Questo il tavolo di lavoro promosso dalla Provincia autonoma di Trento:
Maurizio Arena (Avvocato) – Project Leader
Paolo Angheben (Area Diritto d’impresa – Confindustria Trento)
Alessandro Foti (Esperto tecnico UNI)
Daniele Sciardiglia (Dottore commercialista e revisore legale)
Elisabetta Sovilla (Provincia autonoma di Trento)
Lucia Venditti (Ingegnere)
La prassi di riferimento è liberamente scaricabile dal Catalogo UNIstore, sul sito UNI, previa registrazione.
Questa la presentazione sul sito UNI:
"Partiamo da alcuni dati.
Transparency International e Banca Mondiale rilevano da anni i livelli di corruzione Paese per Paese, secondo indicatori specifici. Per quanto certi fenomeni siano in certa misura endemici nelle società industrializzate, va ricordato che la corruzione - più di ogni altro fattore - blocca la crescita e lo sviluppo, determinando effetti distorsivi per l'economia e la società nel suo complesso.
Nel 2021 (ultima rilevazione disponibile) l'Italia ha fatto registrare un elevato grado di corruzione, pur parametrata in modo ampio, collocandosi nella classifica europea tra Polonia e Repubblica Ceca, con un punteggio di 42 (su una scala da 0 a 100, dove 0 indica il valore massimo e 100 il valore minimo) per quanto riguarda l'indice di corruzione percepita (CPI - Corruption Perception Index).
In questo quadro generale - in cui tra l'altro le micro, piccole e medie imprese rappresentano la parte preponderante del tessuto produttivo del Paese - la nuova UNI/PdR 138:2023, appena pubblicata, colma un vuoto.
La prassi di riferimento, sviluppata nell'ambito dell'Accordo di collaborazione istituzionale con la Provincia Autonoma di Trento, propone infatti un modello semplificato di organizzazione, gestione e controllo come previsto dal D.Lgs. 231/2001 per la prevenzione dei reati contro la Pubblica Amministrazione, e dei reati societari, specificatamente pensato per le micro e piccole imprese. Quest’ultime infatti affrontano i profili organizzativi e gestionali in modo spesso spontaneo e poco formalizzato e per ciò è necessario proporre un modello di prevenzione semplificato , che non appesantisca la loro operatività generale.
Si tratta di un nuovo strumento a disposizione di queste realtà imprenditoriali che spiega come adottare un sistema di controllo e di prevenzione di reati, con conseguenti vantaggi per le stesse aziende in termini organizzativi, di rapporto con la pubblica amministrazione e con tutti gli stakeholder. Il tutto in un'ottica generale di valorizzazione delle buone prassi e delle esperienze virtuose presenti sul mercato.
Il valore di questa prassi di riferimento sta dunque nel fornire una risposta alle specifiche esigenze operative delle micro e piccole imprese. Se, infatti, la legislazione vigente che riguarda l’anticorruzione, a livello nazionale ed internazionale, è già molto ampia e consolidata (e vede nella UNI ISO 37001:2016 la norma tecnica di riferimento per quanto concerne i Sistemi di gestione per la prevenzione della corruzione), nessuna particolare indicazione è stata finora rinvenibile per la piccola imprenditorialità con riguardo a tali temi, se non in maniera limitata in ambito dottrinario e, con riguardo ai reati societari, dai Principi di revisione delle piccole imprese.
La UNI/PdR 138:2023 rappresenta quindi prima di tutto un'azione di promozione per stimolare la compliance aziendale su questi temi di vitale importanza per la competitività del Paese.
La normazione si schiera nuovamente a favore delle imprese, promuovendo sistemi di gestione trasparenti e di livello operativo. L'adozione di questa nuova Prassi è anche utile ai fini dell'ottenimento del Rating di legalità da parte dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato: l'attribuzione del Rating, a sua volta, può produrre conseguenze favorevoli nei rapporti con banche e P.A."
Riporto, qui di seguito, l'introduzione alla PDR:
"La Provincia autonoma di Trento, nell’ambito del “Progetto di razionalizzazione dei controlli sulle imprese”, ha promosso la redazione di alcune Prassi di riferimento (“PdR”), in collaborazione con UNI, per una valorizzazione delle esperienze virtuose presenti sul mercato, utili alla semplificazione dei rapporti tra pubblica amministrazione e imprese.
La proposta di una Prassi relativa al Modello semplificato di organizzazione, gestione e controllo, come previsto dal d.lgs. 231/2001, per la prevenzione dei reati contro la Pubblica Amministrazione e dei reati societari nelle micro e piccole imprese, intende offrire a queste ultime realtà imprenditoriali – numericamente prevalenti nel tessuto economico italiano - una guida nell’adozione di un sistema di controllo e di prevenzione di reati, alla quale possano seguire vantaggi per le stesse imprese in termini organizzativi, di rapporto con la pubblica amministrazione e con tutti gli stakeholders.
La valorizzazione delle buone prassi cui mira la Provincia autonoma di Trento è legata – ad oggi - ai controlli svolti da tale ente pubblico nei confronti delle piccole e micro imprese aventi sede sul territorio della Provincia medesima: l’adozione di un Modello conforme alla Prassi potrebbe portare ad una razionalizzazione dei controlli a carico delle piccole imprese menzionate o ad altre forme di premialità nelle procedure ad evidenza pubblica con l’offerta economicamente più vantaggiosa e nelle opportunità di finanziamento.
Peraltro, ad avviso del Gruppo di lavoro, e conformemente alle evidenze note dell’applicazione giurisprudenziale in materia di d.lgs. 231, l’approccio di tipo sanzionatorio ha prodotto risultati modesti quale incentivo alla prevenzione da parte degli enti.
In tal senso, la Provincia autonoma di Trento intende concentrare i propri sforzi verso un approccio collaborativo e promozionale tramite un sistema di incentivi e premialità di natura amministrativa.
Tale impostazione ha già portato alla redazione della Prassi UNI PdR 83:2020, pubblicata l’8 maggio 2020, relativa al “Modello semplificato di Organizzazione e Gestione della salute e sicurezza sul lavoro, di cui al d.lgs. 81/2008, per micro e piccole imprese”.
La presente PdR ha ad oggetto un secondo e distinto ambito dei rischi ex d.lgs. 231/2001, riferendosi ai reati contro la pubblica amministrazione, ai reati societari e (tra questi) alla corruzione tra privati, rispetto ai quali l’impresa può essere ritenuta responsabile, ove non dimostri di avere adottato ed attuato efficaci modelli organizzativi e gestionali.
Due precisazioni sembrano necessarie.
Il target di riferimento è rappresentato dalle piccole e microimprese, che rappresentano la grande maggioranza dell’imprenditorialità italiana.
Esse affrontano i profili organizzativi e gestionali in modo spesso spontaneo e poco formalizzato, tale da richiedere una prevenzione semplificata dei rischi di reato, senza appesantirne l’operatività con l’adozione di procedure eccessive, anche sotto il profilo dell’istituzione dell’Organismo di Vigilanza.
In secondo luogo, la semplificazione proposta presuppone comunque, per quanto possibile e ragionevole, il rispetto dei requisiti normativi di idoneità di un Modello organizzativo, ai sensi degli artt. 6 e 7 del d.lgs. 231/2001, dai quali non si può prescindere.
Un focus particolare sulle micro e piccole imprese risulta tanto più necessario in quanto tale tema è, ad oggi, poco trattato in letteratura e, raramente, con riguardo a profili prettamente operativi.
Se, da un lato, la normativa anticorruzione, a livello nazionale ed internazionale, è molto ampia e consolidata (ed utilmente “riassunta” – con riguardo al profilo preventivo – dallo standard UNI ISO 37001:2016), nessuna particolare indicazione operativa è rinvenibile in tema di micro e piccole imprese con riguardo a tali temi, se non – e in maniera limitata - in ambito dottrinario e, con riguardo ai reati societari, dai Principi di revisione delle piccole imprese.
D’altro canto, la giurisprudenza penale ha escluso dall’ambito di operatività del d.lgs. 231/2001 le imprese individuali ma, anche di recente, ha ribadito che le s.r.l. unipersonali rientrano in quell’ambito, potendo, dunque, essere destinatarie delle sanzioni previste dalla normativa.
L’adozione e l’efficace applicazione del Modello – in maniera coordinata con sistemi di gestione aziendale già eventualmente adottati dall’impresa (con particolare riguardo alle norme UNI ISO 37001:2016 e UNI ISO 37301:2021) - contribuiscono alla difesa dell’impresa in sede processuale penale sebbene la conformità a linee-guida ed indicazioni di best practice non garantisce, in generale nel “sistema 231”, e, in particolare, nell’ambito considerato dalla PdR, l’esclusione a priori della responsabilità dell’ente.
La proposta di una prassi di riferimento rappresenta prima di tutto un’azione di promozione vera e propria per stimolare alla compliance imprese che incontrerebbero ostacoli e disincentivi ad adottare spontaneamente un Modello virtuoso di organizzazione che faccia da scudo per attività antigiuridiche configurabili come reati.
Non si esclude, peraltro, che nel modello possa essere scelto un approccio selettivo, focalizzando l’attenzione su alcune soltanto di queste fattispecie, in relazione agli specifici rischi che connotano l’operatività aziendale".
(Maurizio Arena)